Movimentata serata psicantrica venerdì 13 al Parco 11 settembre a Bologna (foto sopra, momento di ombre cinesi). Suonando sotto un cielo incerto, con previsioni di temporali e trombe d’aria, il temerario trio psicantrico ha presentato alcuni brani del nuovo disco libro La psicantria della vita quotidiana. Il sound check è stato animato da un tentativo di assalto al palco da parte di alcuni giovanissimi fan di un tale Rocco Hunt, pare noto rapper, che volevano a tutti i costi impossessarsi dei microfoni per fare un pezzo del loro idolo. Dopo un’estenuante trattativa, gli psicantrici hanno dichiarato ufficialmente che avrebbero ceduto il microfono sono se i ragazzi avessero intonato una canzone di Guccini o De Andrè, purtroppo a loro sconosciuti. Forse a causa del nostro rifiuto, un pallone da calcio ha colpito il Palmieri nel bel mezzo del concerto (erano anche appena iniziati i Mondiali) e un ragazzino ha chiesto l’ora al Grassilli, mentre era impegnato in un complicatissimo solo di pianoforte, distraendone l’esecuzione. Il culmine della serata è stato toccato durante il consueto balletto del bambino digitale, quando il gestore del bar si è avventato sul mixer per abbassare i volumi, a causa di proteste del vicinato (era da quando suonavamo le cover nei locali circa 20 anni fa che non succedeva e questo ci ha commossi). Il vicinato, non contento dell’abbassamento dei volumi si è poi palesato in carne ed ossa in una donna in camicia da letto rosa che dimenandosi e urlando ha sbeffeggiato il famoso ritornello del brano psicantria (lalalalalalalalalalalalalalalalalalalalala). Ringraziamo la delegazione di graditissime psichiatre modenesi e bolognesi presenti (per la privacy S.F + amica, D.Z., R.C. ). Veramente una serata rocknrolla…